Per chi conosce un po’ il mondo dell’arredamento, i pavimenti in resina non sono di certo una novità. Sono infatti a pieno titolo uno dei rivestimenti per pavimenti tra i più apprezzati e utilizzati. Questi sono stati impiegati in origine solo negli ambienti industriali, nelle scuole e negli ospedali. Nel tempo hanno però conquistato il mercato grazie agli enormi vantaggi nell’utilizzo di questo particolare tipo di rivestimento per superfici.
Tra i motivi principali di questo successo troviamo senza dubbio la loro resa estetica. Questo perché il loro aspetto si è via via più raffinato allontanandosi dagli stili più grezzi ed industriali e avvicinandosi a contesti più specifici ed eleganti. Ma probabilmente uno dei motivi principali di questo successo si deve alla loro resistenza all’usura.
Come è fatto il pavimento in resina
Prima di tutto però bisogna conoscere e capire come è fatto un pavimento in resina. Da questo, oltre al fatto puramente estetico e pratico, possiamo capire se è davvero la tipologia di rivestimento per superfici che faccia al caso nostro. La procedura per la stesura del pavimento in resina ha una precisa sequela di operazioni che sono le seguenti:
- innanzitutto bisogna eliminare ogni traccia di polvere, residui, olii e grassi dal supporto di base. Questo può essere anche un pavimento preesistente realizzato in diverse tipologie di materiale. In ogni caso è da sconsigliare l’applicazione su materiali plastificati;
- si stende un primo strato di resina epossidica molto resistente alla pressione;
- dopodiché si passa alla stesura del primer, che deve essere fatta almeno 12 ore prima della preparazione del sottofondo al pavimento. Questo serve a livellare in maniera omogenea e riparare delle eventuali asperità presenti. Il processo ha come finalità ultima quella di avere una superficie che risulti perfettamente piana evitando avvallamenti nella successiva stesura della resina;
- a questo punto si stende la resina poliuretanica che sia il definisce colore che l’aspetto dell’insieme;
- una volta asciugata si passa alla pulizia dello strato trattato;
- infine si passa un film protettivo che indurisce la superficie e la rende resistente, omogenea e dal basso spessore;
Questa procedura piuttosto complessa distribuita nei diversi passaggi sopraelencati è ha bisogno di tecnici specializzati per la perfetta riuscita. Infatti è sempre sconsigliato il fai-da-te per evitare delle eventuali crepe e dislivelli che rendono l’intera superficie non omogenea e a bassa tenuta nel tempo.
Tipologie di pavimento in resina
I pavimenti in resina si caratterizzano sia per la tipologia di effetto che presenta la superficie, che lo stile della superficie stessa. Nella tabella di seguito elenchiamo le principali tipologie.
Vetroso | ha una superficie piuttosto riflettente rispetto alla luce naturale e artificiale |
Lucido | la superficie è semi riflettente ma non ha effetto specchiato |
Liscio | non presenta alcun tipo di porosità superficiale, garantendo la massima pulizia |
Satinato | in superficie è caratterizzato da riflessi diffusi e/o speculari |
Opaco | la superficie assorbe la luce e ha la minima componente di riflessi |
Perché scegliere un pavimento in resina
La pavimentazione in resina è l’ideale per coloro che devono effettuare una ristrutturazione a basso impatto. Perché si può evitare di togliere la pavimentazione e quindi ci si risparmia i disagi e i costi delle demolizioni. Inoltre, grazie al bassissimo spessore, non bisogna neanche riadattare porte e infissi.
Altro aspetto positivo dei pavimenti in resina è il loro costo contenuto rispetto alle altre tipologie di finiture. Come sono ad esempio il marmo, il cotto, il parquet, le graniglie o il gres. Oltre a ciò, il materiale è disponibile con tempi di consegna sempre piuttosto brevi.
Non essendoci fughe, oltre a dare un piacevole effetto visivo di uniformità ed eleganza. Infatti i pavimenti resina consentono anche di creare continuità tra il suolo e le pareti. Negli ospedali questo aspetto viene usato con dei battiscopa che uniscono il pavimento. Lo scopo è quello infatti di garantire anche il più alto livello di semplicità nella pulizia. Proprio per questo i pavimenti in resina sono considerati da sempre tra i più igienici presenti sul mercato.
Come abbiamo detto prima, il pavimento in resina è molto resistente, se applicato da personale professionale specializzato. Ma ha comunque dei punti deboli, come qualsiasi altro tipo di pavimentazione. Ovviamente la caduta accidentale di oggetti pesanti, ma anche il continuo calpestio con calzatura dalla suola dura, a lungo andare può causare dei graffi superficiali.
Una posa non eseguita perfettamente potrebbe portare all’insorgenza di crepe e perfino piccole rotture in alcuni punti. Ovviamente la compromissione della superficie causa anche la perdita della sua impermeabilità. Perdendo questa preziosa caratteristica l’intera pavimentazione diventa instabile e creare avvallamenti o rigonfiamenti inattesi. La permeabilità è infatti un fattore determinante nella scelta di una buona pavimentazione in resina. Pertanto è bene evitare la caduta di oggetti, come è ovvio che sia. Ma anche cercare di trattare il pavimento con prodotti non troppo aggressivi.
Ultimo aspetto da tenere bene a mente è che l’aspetto superficiale della resina può modificarsi col passare del tempo. Per evitare questo bisogna controllare che nella fase di stesura si sia usato un prodotto di buona qualità resistente ai raggi UV. Altrimenti la superficie del pavimento in resina potrebbe cambiare colore nei punti dove batte il sole.
Ambienti più adatti al pavimento in resina
Come abbiamo visto nel corso di questo articolo, il pavimento in resina ha molte caratteristiche peculiari ma anche degli aspetti da conoscere con attenzione. Il fatto che la superficie resinosa è molto duratura, consente un utilizzo in diversi ambienti della nostra casa o dei nostri spazi di lavoro. Per cui, visti i vantaggi e gli svantaggi delle pavimentazioni in resina, passiamo in rassegna gli ambienti consigliati per questa tipologia di copertura.
La caratteristica peculiare dell’essere completamente impermeabile, lo rende perfetto per quegli ambienti della casa che sono soggetti a caduta d’acqua e altri liquidi. Infatti il bagno e la cucina sono ambienti che possono trarre il massimo vantaggio da questa caratteristica. Non potendo la superficie resinosa assorbire alcun tipo di liquido. Anche negli ambienti di gioco dei bambini, specie se piccoli, è consigliato applicare una pavimentazione di resina. Oltre al fatto che garantisce un’igiene superiore ad altre tipologie di pavimentazione.
Per quanto riguarda la pulizia dei pavimenti in resina questo l’aspetto della non assorbenza dell’acqua lo rende ancor più vantaggioso. Infatti basta semplicemente eliminare la polvere, o i grossi residui, con una scopa o con l’uso di un aspirapolvere. Per quanto riguarda il lavaggio a fondo si usa l’acqua e un detergente che non sia né acido, né troppo aggressivo. Consigliato un panno o uno straccio a consistenza morbida.
Pavimenti in resina Rapid Mix