Quella di rinnovare la pavimentazione è una decisione importante, perché le finiture rappresentano la parte che conferisce la qualità all’abitare. In commercio esistono centinaia di proposte ed è difficile prendere la soluzione giusta: l’ideale sarebbe conoscere i vantaggi e gli svantaggi per ogni tipologia di pavimento. Una soluzione possibile è rappresentata dai pavimenti in resina: facili da pulire e piacevoli nel design, garantiscono durevolezza, sicurezza e velocità di esecuzione, sia su pavimenti esistenti, sia in ambienti nuovi.
I pavimenti in resina si conciliano con stili architettonici moderni ed antichi, utilizzabili all’interno e all’esterno e rappresentano la modernità nel campo delle finiture, perché sono un vero e proprio rivestimento che può essere orizzontale o verticale, permettendo all’Interior designer di attuare soluzioni fuori dal comune. Se non sai nulla sull’argomento, sarà utile conoscere i vantaggi e gli svantaggi delle superfici in resina: esistono infatti sui pavimenti in resina pro e contro: valutarli ti aiuterà a prendere la tua decisione.
Cosa sono le superfici in resina
Il rivestimento in resina forma una superficie adatta sia ad ambienti interni, sia esterni della casa, e a qualunque ambiente: soprattutto usato nelle cucine e nei bagni, può essere una buona soluzione anche in un vasto soggiorno o in una camera da letto. Si tratta di superfici igieniche e resistenti a urti e abrasioni, adatte anche al giardino, al terrazzo, ai gradini, ai bordi delle piscine, per i campi di basket, perché molto resistenti anche agli agenti atmosferici, se opportunamente trattate. Infine offrono una la soluzione d’arredo e finiture anche nei negozi, negli uffici, nelle discoteche, nei locali di esposizione e in tutte quegli ambienti dove è frequente il traffico di mezzi carrabili ed è necessario un pavimento resistente al fuoco.
Tecnicamente le superfici in resina sono un rivestimento che in origine si presenta come una miscela liquida di consistenza viscosa. Tale miscela può essere a due o più componenti: la principale è a base di resina epossidica. Essa viene poi unita a specifici indurenti per ottenere l’essiccazione del rivestimento, diventando così una superficie rigida che funge anche da protezione. Se ben posato e indurito, la superficie del pavimento in resina si presenta del tutto priva di fughe e giunti, compatta e continua, impenetrabile all’acqua.
In generale si presenta come una superficie trasparente, bianca, nera o colorata, perfettamente piana, lucida, brillante ed omogenea, che richiede una ridotta manutenzione rispetto ai pavimenti in piastrelle, anche a distanza di anni. Aggiungendo alla miscela liquida polveri, pigmenti o inerti, naturali o artificiali, il pavimento in resina può essere personalizzato con decorazioni ed effetti molto piacevoli, considerato che non presenta interruzioni di alcun tipo. I pavimenti in resina si adattano bene a ricoprire vecchi pavimenti senza alcun bisogno di demolizioni.
Pavimenti in resina pro e contro: come procurarsi il materiale
Il pavimento di resina viene prodotto dalle aziende che si occupano di prodotti chimici per l’edilizia e venduto dalle stesse o nei negozi specializzati del settore, in due parti e cioè la resina epossidica e l’indurente, da miscelare insieme al momento della posa, in proporzioni ben precise. Alla miscela bi-componente è possibile aggiungere una terza componente, formata da inerti o pigmenti o da una sostanza protettiva che lo rende ancora più resistente al passaggio di mezzi gommati o agli attacchi chimici.
Unitamente alla miscela per la formazione del pavimento, le stesse aziende producono il primer per migliorare l’aderenza alla base di sottofondo, nel caso il pavimento venga steso su un pavimento tradizionale già esistente. La buona notizia è che presso molte aziende è disponibile anche in il kit “fai da te” riservato a coloro che vogliono occuparsi personalmente della posa del pavimento in resina, completo di tutto il necessario ad esclusione dei macchinari per il trattamento finale della superficie dopo l’indurimento.
Vantaggi e svantaggi delle superfici in resina: la resistenza
L’aspetto più vantaggioso dei pavimenti in resina è proprio la loro grande resistenza all’usura. Per quanto riguarda la resistenza a compressione, dopo l’indurimento della miscela, essa è pari a ~45 N/mm² mentre la resistenza all’ abrasione è di ~ 0,06g perdita in peso. Dunque, in generale la resistenza di un pavimento di resina ben eseguito, rispetto ai pesi che si abbattono su di esso è pari a 20 N/mm² mentre quella all’impatto è >14,7 N/mm², nel pieno rispetto della normativa UNI EN. Un risultato eccellente, che rende i pavimenti in resina molto convenienti per gli ambienti sottoposti a grossi carichi o a frequenti urti.
Ma i vantaggi dei pavimenti di resina non si fermano qui. Essi assumono un valore di resistenza allo scivolamento che li include nella Classe 1 in base alle norme EN 12633 e anche riguardo alle operazioni di pulizia offrono grandi vantaggi: il coefficiente di presa di sporco stabilito dalle norme UNI EN 10792 raggiunge un Delta L = 1,20 quindi è molto basso, mentre la resistenza al lavaggio risulta ottima essendo >5000 cicli. La combinazione di questi risultati li porta ad avere un coefficiente di pulibilità davvero contenuto, pari ad E=0,14. Ciò significa che puoi maltrattare, per così dire, la superficie di questo pavimento a tuo piacimento.
La tossicità nella posa
Avendo parlato di resina epossidica è naturale che ci si chieda se questo tipo di pavimento sia tossico: l’idea infatti è quella di un prodotto chimico. Tuttavia una volta indurita, la miscela bi-componente o tri-componente del pavimento in resina non comporta alcun tipo di tossicità come pavimentazione, soprattutto se è all’acqua, cioè senza aggiunta di solventi. Ecco perché vengono sempre più spesso installati negli ambienti collettivi dove l’igiene e la salubrità sono primarie; la loro compattezza e l’assenza di fughe evita anche il depositarsi di sporcizie e muffe nel tempo.
La posa invece, deve essere effettuata con prudenza, dal momento che si manipolano sostanze chimiche: se sei un posatore “fai da te” ti consiglio di leggere attentamente la scheda di sicurezza fornita dall’azienda produttrice delle componenti, poiché in fase di miscela un uso disinvolto potrebbe causare danni, soprattutto in caso di accidentale contatto con gli occhi. Infine un pavimento in resina screpolato in superficie per cattiva esecuzione diventa tossico in caso di ingestione accidentale delle parti. E’ bene in questo caso allontanare i bambini e gli animali dalla stanza e restaurare immediatamente il rivestimento.
I metodi di eliminazione dello strato di resina epossidica del pavimento sono tre: con il riscaldamento, con il congelamento e con sostanze chimiche. Va subito detto che tutti e tre richiedono professionalità e prudenza nel maneggiare sostanze e macchine per la rimozione: è quindi opportuno affidarsi a specialisti del settore. Per quanto riguarda lo smaltimento delle superfici in resina al momento della demolizione, che si effettua meccanicamente, esse vengono portate a discarica e smaltite come rifiuto speciale, diversamente dagli altri pavimenti: ma, l’operazione comporta costi minori rispetto allo smantellamento e al trasporto a discarica di un pavimento in piastrelle, visto lo spessore davvero esiguo del rivestimento. Il vantaggio è inoltre la possibilità di posare un nuovo pavimento in resina sempre sullo stesso supporto, evitando quindi di smantellare sottofondi e massetti.
Pro e contro nella manutenzione
Rispetto alla manutenzione, le superfici in resina hanno un aspetto particolarmente lucido solo se trattate con uno strato trasparente, formando una superficie perfettamente liscia e piana. L’apposizione di questo strato avviene alla prima posa e consente di risparmiare sui costi di lucidatura indotta dalla pulizia con prodotti specifici.
Per avere un pavimento in resina sempre pulito è obbligatorio aggiungere alla superficie un trattamento antimacchia e anti-abrasivo, costituito da uno strato speciale di resina trasparente. Il vantaggio è che per detergerlo poi basteranno solamente acqua o vapore, anche passati frequentemente, vista la notevole resistenza ai cicli di lavaggio e il basso coefficiente di presa di sporco. La brillantezza poi avrà sempre un valore > 90 gloss, grazie allo strato trasparente ma potrai anche tenerlo opaco.
Il pavimento di resina ha tra le sue caratteristiche anche una cessione di odore pari a zero, ossia non emette odore che possa influenzare la percezione di odori e sapori nell’ambiente. Nessun cattivo odore di natura chimica, dunque, ma profumerà di pulito, sempre. Per questo viene posato anche negli ambienti con presenza di alimenti, secondo la normativa UNI 11021.
Pro e contro nelle decorazioni delle superfici in resina
Riguardo l’estetica, i pavimenti in resina più comuni hanno colorazioni delle miscele già stabilite dal produttore e non presentano la possibilità di personalizzazioni. Questo rappresenta un limite se si vuole applicare la miscela senza ricorrere alla mano d’opera specializzata.
I pavimenti in resina decorabili con l’aggiunta di polveri anche alimentari, glitter, inerti di pietre naturali o artificiali, invece, richiedono una spesa maggiore, sia di materiale, sia di posa; In questo caso però la qualità del design dell’intero ambiente sarà certamente alta, dandoti modo di realizzare il progetto dei tuoi sogni. Infine il fattore economico è comunque determinante nella scelta: i pavimenti in resina risultano più costosi rispetto a quelli tradizionali proprio in base alle componenti aggiunte auto-livellanti o decorative, ai trattamenti di resistenza aggiuntivi e alla posa, se la stessa prevede la realizzazione di effetti particolari.
Vantaggi e svantaggi: l’obbligo dei trattamenti in superficie
Il pavimento in resina deve essere obbligatoriamente sottoposto a trattamenti per ottenere la tenuta ad agenti e sollecitazioni. Il più usato è il trattamento impermeabilizzante, adatto ai pavimenti realizzati all’esterno, ma spesso richiesto anche all’interno, in ambienti umidi. Un fattore questo che potrebbe sembrare uno svantaggio rispetto ai pavimenti in piastrelle ma non rispetto a un pavimento in parquet.
Altra necessità è l’aggiunta del sigillante antimacchia e della protezione costituita da inerti di granulometria selezionata, in ambienti industriali o commerciali. In questo modo si ha il vantaggio, rispetto a un comune pavimento di pietra, di rendere il pavimento di resina resistente al passaggio di mezzi gommati pesanti, mentre per quelli leggeri basta un indurente ad acqua.
Inoltre con un trattamento mirato si può conferire al pavimento, se richiesta, una classe di reazione al fuoco BFLS1 conforme alle normative UNI EN ISO. Infine, anche al di sotto del pavimento, prima della posa su piastrelle, è necessario un trattamento con primer di adesione, che può essere acrilico mono-componente a base di acqua, in caso di supporto sfarinato, o un rasante epossi-cementizio tri-componente, per basi molto porose.
Prima di essere posato, sul supporto preesistente non deve esserci alcuna forma di umidità. Ciò limita molto l’uso delle superfici di resina nel caso di umidità ascendente o di ambienti che nel tempo sono stati sottoposti ad un uso particolare. In questo caso il vantaggio derivante dal riutilizzo di un vecchio pavimento viene totalmente annullato.
Pavimenti in resina: pro e contro dal punto di vista dei costi
I costi della posa di un pavimento in resina variano secondo le lavorazioni richieste. Una pavimentazione effettuata a spatola, con miscela già colorata su supporto pre-trattato e strato protettivo da interni ha un costo che si aggira sui 40/60 Euro al metro quadro. L’aggiunta a questa tipologia di decorazioni artistiche porta il costo a 70/90 Euro a metro quadro. Se si vuole un pavimento di maggiore qualità si sceglierà quello a base di resina auto-livellante, il cui costo si aggira intorno agli 80/100 Euro al metro quadro.
L’aggiunta di decorazioni a questa seconda tipologia porta il costo intorno ai 120/150 Euro al metro quadro. In generale l’aggiunta di trattamenti speciali comporta costi aggiuntivi; dal costo del pavimento in resina sono esclusi eventuali lavori edili come demolizioni dei pavimenti sottostanti e formazione di massetti in calcestruzzo armato. Di seguito, una tabella che mette a confronto i costi di pavimentazione di una superficie, rispetto alla sua ubicazione, al tempo e alla categoria di pavimento
PAVIMENTAZIONE | LOCALIZZAZIONE | TEMPO DI POSA DI 10mq | COSTO MEDIO AL METRO QUADRO (AL FINITO) |
---|---|---|---|
RESINA | INTERNI + ESTERNI | 4-6 h | 20-150 Euro |
PARQUET | INTERNI | 3 gg | 20-50 Euro |
CERAMICA | INTERNI+ESTERNI | 2 gg | 18-25 Euro |
ASFALTO | ESTERNI | 4 h | 12-20 Euro |
I vantaggi e gli svantaggi rispetto alla durata
La durata di un pavimento in resina, sia interno che esterno, dipende dalla correttezza della posa e dalla presenza o meno del trattamento applicato sulla sua superficie per aumentarne la resistenza: in assenza di questi due fattori, la superficie non ha mezzi di protezione dagli agenti chimici ed atmosferici, dall’usura e dalle abrasioni e si screpola, disgregandosi in breve tempo.
In presenza del trattamento invece, previa corretta posa in opera, i pavimenti in resina e in generale i rivestimenti, possono durare anche vent’anni, restando inalterati nella loro bellezza. E’ evidente la dipendenza delle superfici in resina dai trattamenti anche riguardo la durata: omettere questa fase di lavorazione significa favorire il suo deterioramento dopo anche solo un mese.
Lo spessore di un pavimento in resina
Il grosso vantaggio dei rivestimenti in resina è nella possibilità di far aderire la superficie su un pavimento o un parquet preesistente, senza necessariamente demolire questi ultimi, grazie allo spessore della resina davvero minimo. I pavimenti in resina hanno infatti uno spessore che va dai 2 ai 4 mm.
D’altra parte dopo la posa un buon pavimento in resina può essere calpestato da un pedone già dopo 24 ore. Questo può essere visto anche come uno svantaggio in caso di errore nell’esecuzione: una volta indurito eventuali avvallamenti, screpolature e lesioni non si correggono ma costringono a rimuovere la superficie e riapplicarla interamente.
Pro e contro delle superfici di resina all’esterno
Per i pavimenti esterni, alla procedura di posa classica per interni si aggiunge la posa di uno strato di resina impermeabilizzante, antimacchia o rafforzante, che eviti il danneggiamento della superficie al passaggio dei mezzi carrabili e alla esposizione agli agenti atmosferici. Essendo senza fughe di unione tra piastrelle, le superfici in resina all’esterno garantiscono che le erbacce non mettano mai radici e che l’acqua piovana non trapeli al di sotto: questo è un grande vantaggio per i terrazzi. Se realizzate in giardino, per fare in modo che l’umidità venga riassorbita, occorre orientarsi sui pavimenti in resina mista a ciottoli di marmo con funzione drenante, che non richiedano rafforzamenti rispetto al traffico veicolare.
Lo svantaggio di una superficie di resina posata all’esterno, tra elementi naturali e vegetali talvolta molto suggestivi, è di tipo etico-estetico: si tratta di un materiale chimico, che non ha nulla di naturale, dunque esente dal fascino che può avere un pavimento di cotto, un assito di legno o una pavimentazione di pietre non squadrate, che risultano più “ecologici”. Chi ama un effetto rustico o minimalista non sceglierà la compattezza un po’ fredda della resina. Per tutti gli altri si tratta di una scelta estetica forte che può risultare molto sofisticata.
Pavimenti in resina: pro e contro sugli stili
I pavimenti in resina pongono dei dubbi se messi a confronto con la pavimentazione tradizionale, sia per i vantaggi estetici sia per quelli funzionali: in generale vengono abbinati a stili d’arredamento contemporanei, ma in realtà essi si adattano tranquillamente anche ad ambienti antichi di pregio, come un salone o una scala importante. Gli architetti e gli Interior designer prediligono gli accostamenti stravaganti tra stili e materiali: in questo caso il pavimento in resina può dare modo di realizzare ambienti molto originali.
I pavimenti in resina possono essere protagonisti di tutti gli stili: con le resine color terra e cielo e il bianco si ottiene una casa in perfetto stile shabby, mentre una camera da letto classica e persino un bagno possono guadagnare carattere con i rossi lacca, i neri, i gialli e i viola. Infine i melange, sono adatti per la cucina ma anche per un salotto arredato classicamente. Aggiungendo i glitter all’impasto della miscela, si ottiene una insolita brillantezza per il pavimento di un negozio particolare.
Per chi ama lo stile brutalista, lo “spatolato” è l’ideale, realizzato con resine ecologiche all’acqua e una lavorazione manuale più lunga, ma dall’effetto “materico” assai piacevole. Infine, è un’ottima idea progettuale coordinare il pavimento in resina con rivestimenti verticali su muretti, gradini, pareti, creando un simpatico effetto arredo, possibilità che le mattonelle sono in grado di dare comunque ma con effetti ben diversi, data la presenza di antiestetiche fughe.
L’inconveniente in questo caso potrebbe essere causato dalla loro durevolezza: avere lo stesso pavimento in casa o in un locale commerciale per oltre vent’anni potrebbe risultare noioso se hai bisogno di rinnovare frequentemente lo stile dell’arredamento e pretendi armonia estetica tra arredi e finiture. E’ il caso di ambienti di rappresentanza, locali pubblici, negozi, sale da ballo, sale per le feste e tutti quegli ambienti progettati con uno stile ben preciso in perenne aria di rinnovamento.
Altro difetto imprevisto potrebbe essere l’ingiallimento di tutta o solo una parte della superficie quando è molto battuta dal sole: è il caso dei pavimenti in resina esterni esposti ai raggi ultravioletti o a quelle porzioni di pavimento poste all’interno ma in corrispondenza di finestre e balconi. In questo caso si potrebbero creare discromie nella superficie con effetti molto sgradevoli.
I vantaggi e gli svantaggi della ristrutturazione di superfici in resina
Se il pavimento in resina presenta distacchi da umidità, ha perduto la lucentezza, mostra discromie o abrasioni perché sprovvisto dello strato protettivo, è possibile ristrutturarlo rinnovando sia lo strato di resina sia i trattamenti in superficie. Esistono delle ditte specializzate in questo lavoro che utilizzano macchine in grado di rimuovere lo strato danneggiato e di riapplicare i trattamenti rigenerando perfettamente il pavimento in resina.
L’inconveniente è che diversamente dai pavimenti tradizionali in legno o ceramica o marmo, le superfici in resina sono uniche e compatte: anche se il difetto è localizzato in un’area contenuta, è necessario riprendere con la resina una superficie molto più ampia intorno ad essa per garantire uniformità di colore e di tenuta. Ciò richiede operazioni più lunghe e costose.
Altro svantaggio potrebbe risiedere addirittura nella durevolezza: se ben posato il pavimento di resina ha una tale durata da generare noia rispetto alle esigenze di trasformazione della casa che si sentono periodicamente.
I pro e i contro dei pavimenti in resina 3D
La decorazione usata più frequentemente per il pavimento in resina consiste nell’effetto “melange” che si ottiene mescolando ai pigmenti di colore delle polveri di svariata natura. Si possono aggiungere all’interno del pavimento, anche figure ricavate con inerti colorati come stemmi, ideogrammi, sagome, greche. Purtroppo questo tipo di operazione richiede obbligatoriamente una mano d’opera specializzata.
Esistono poi i pavimenti in resina multi-livello, ossia in tre dimensioni (3D), inventati dagli architetti di Dubai, che danno un effetto-profondità alla superficie calpestabile. All’interno dello strato di resina pavimentale viene inserita un’immagine a scelta, che viene ricoperta dallo strato protettivo finale trasparente. Dopo qualche giorno necessario all’essiccamento si effettua una rifinitura con smalto al poliuretano.
Con questo metodo si ottiene un effetto tridimensionale molto suggestivo, che non si potrà mai ottenere con un pavimento tradizionale. Le immagini da inserire spaziano dal soggetto acquatico, alla forma geometrica, alla veduta. Addirittura si possono utilizzare immagini create da artisti di grido per avere un pavimento che sia una vera opera d’arte. L’inconveniente è che l’aggiunta di una immagine d’autore fa lievitare notevolmente i costi al metro quadro.
Il costo del pavimento in resina 3D si calcola in maniera diversa rispetto al pavimento in resina comune. La differenza è soprattutto nella natura e provenienza dell’immagine da inserire al di sotto della superficie trasparente per ottenere poi l’effetto tridimensionale. In questi casi il costo del pavimento calcolato “a misura” si aggira sui 200/300 Euro al metro quadro. Esistono progettisti, artisti, grafici ed Interior design specializzati in ideazione di immagini per pavimenti in resina 3D. Questo complica alquanto le operazioni di posa a causa della necessità di ingaggiare mano d’opera fortemente specializzata.
Vantaggi e svantaggi del “Fai da te” con le superfici di resina
Molte aziende produttrici di resine e trattamenti per pavimenti in resina offrono al cliente tutorial, dimostrazioni o addirittura corsi per imparare la posa e la manutenzione. I corsi possono essere in presenza, presso le strutture aziendali ma anche on line. In alcuni casi vengono rilasciate certificazioni che attestano la qualifica di resinatore, utile per chi lavora già all’interno di un’azienda edile o come piastrellista professionale.
Il corso è utile per chi ama il “fai da te”: posare il pavimento in resina non è difficile ma occorre procurarsi i giusti prodotti e attrezzature, oltre a conoscere tutti i segreti delle tecniche di stesura delle resine. E’ bene quindi, dopo il corso, cominciare a mettere in pratica le proprie conoscenze su piccole superfici casalinghe prima di avventurarsi in lavori più complessi. Si rischia infatti di sprecare una buona quantità di materiale con conseguente aggravio di costi.
Non è possibile applicare le resine epossidiche da rivestimento su gomma e Linoleum, polistirolo, terra e gesso. Si tratta infatti di materiali che ne impediscono l’aderenza e non sono abbastanza rigidi per supportare un pavimento in resina. Via libera invece a ceramica, legno, pietra, calcestruzzo.
Il pavimento in resina per il suo spessore limitatissimo e la sua composizione, consente perfettamente il passaggio del calore di un impianto posto al di sotto di esso, all’interno di un massetto. Non subisce inconvenienti dalle correnti d’aria calda a patto che il massetto sia perfettamente asciutto.
Sconsigliato invece un pavimento in resina in quegli ambienti o spazi in cui si sentono particolarmente gli sbalzi di temperatura: potrebbe essere una serra, una cella frigorifera, un locale sauna. In questi casi non è detto che bisogna rinunciare alla bellezza e alla praticità della resina; basta infatti scegliere una miscela alla quale venga aggiunto il prodotto specifico che contrasti le alterazioni dovute al caldo o al gelo eccessivi.
Conclusioni
Nella tabella riassuntiva potrai confrontare i vantaggi e gli svantaggi delle superfici in resina descritti, riportati in maniera schematica.
VANTAGGI | SVANTAGGI |
---|---|
Resistenza agli urti, le abrasioni, anti-sdrucciolo. Estrema durabilità | Necessità di un trattamento aggiuntivo obbligatorio oltre la posa |
Posa "fai da te" | Necessità di mano d'opera specializzata per i trattamenti |
Rapidità di asciugatura | Rifacimento totale in caso di posa difettosa |
Facilità di stesura del rivestimento | Tossicità delle procedure di posa |
Minimo spessore che consente l'applicazione su pavimento preesistente | Aumento della quota di calpestio rispetto all'apertura delle porte |
Posa su vari materiali esistenti sottostanti | Mancata aderenza ai materiali sottostanti in caso di umidità |
Utilizzabile all'interno e all'esterno | Necessità di diversificare i trattamenti in superficie |
Possibilità di decorazioni personalizzate | Aumento del costo della mano d'opera specializzata |
Scarso bisogno di manutenzione | Tendenza alla discromia sotto i raggi ultravioletti |
Resistenza al fuoco e al traffico carrabile | Aumento del costo della posa |
In conclusione, stabilire i vantaggi e gli svantaggi delle superfici in resina non è complicato, se si conoscono tutti gli aspetti di questa pratica moderna di pavimentazione e rivestimento. Comunque, il pavimento perfetto non esiste: tocca a te ora decidere valutando tutti i pro e i contro.
Pavimenti in resina Rapid Mix